I bambini amati saranno gli adulti più felici
Cos’è quel senso di vuoto o agitazione che talvolta ci pervade? Nello scorcio delle festività può essere fisiologico, ma, altre volte, cela qualcosa di più profondo e radicato.
Addentrarsi nei corridoi nascosti di noi stessi richiede impegno ma, soprattutto, coraggio: può riservare spiacevoli sofferenze e la scoperta di nodi emotivi mai risolti; decidere, però, di andare a fondo per conoscersi e guarire, dà un senso di autocontrollo ed aumenta l’autostima.
A coloro che credono che la vita non abbia senso, in preda ad un’astenia tanto inerte quanto dannosa, bisogna ricordare l’importanza degli obiettivi: che siano a breve o a lungo termine, essi danno un senso alla vita e si frappongono tra noi e l’idea della fine di tutto, allontanandola. Per credere negli obiettivi, bisogna avere fiducia in se stessi, fiducia che si acquisisce principalmente in tenera età, grazie all’amore incondizionato delle figure di riferimento. Non significa che i genitori non debbano rimproverare i bambini o non essere intransigenti nell’impartire loro i principi di buona creanza (specialmente proponendosi come esempio), ma vuol dire farlo con amore ed accettarli per ciò che sono, anche quando disattendono le nostre aspettative.
I bambini amati, crescendo con una buona autostima, saranno gli stessi che troveranno sempre soluzioni nuove e propositive, per una società più felice e, dunque, migliore. Perché, come diceva Bertrand Russel, premio Nobel per la letteratura, “una generica fiducia in se stessi verso la vita proviene, più di ogni altra cosa, dall’abitudine a ricevere, nella misura in cui se ne ha bisogno, la giusta specie di affetto”.