“Un’Eco della coscienza”: in ricordo di Umberto Eco
È scomparso all’età di 84 anni Umberto Eco, intellettuale simbolo dell’Italia del XX secolo. Lo ricordiamo con una riflessione basata sui suoi autentici ragionamenti.
In un periodo in cui la sfiducia pare endemica e flebili voci sussurrano come ci vengano gridate verità mendaci, la scomparsa di intellettuali alla ricerca della verità, come Umberto Eco, provoca disorientamento e dispiacere sincero. Saggista prolifico, Eco ha scritto numerosi saggi di semiotica, estetica medievale, linguistica e filosofia, oltre a romanzi di successo. Nel 1971 è stato tra i fondatori del primo corso del DAMS all’Università di Bologna. Sempre nello stesso ateneo, negli anni Ottanta ha fondato il corso di laurea in Scienze della comunicazione.
L’Eco di sé
Tra smarrimento e affliggimento è come se, sulla bilancia oscillante della morale umana, il piatto con coloro che sono rubricati laconicamente e schematicamente nell’elenco dei giusti, subisse uno scatto verso l’alto, regalando vantaggio al piatto con gli iniqui.
Il rammarico genuino e diffuso per la scomparsa di persone di tale levatura suggerisce un dato importante: esistono molti individui che vi si sono immedesimati, partecipando intimamente alla ricerca di ciò che è bene e di ciò che è equo; esistono persone intellettualmente oneste attorno a noi, che vanno solo individuate ed esaltate. La dimostrazione è che non viviamo nello scenario peggiore in cui potremmo vivere.
E prima di querimonie fastidiose sul genere umano, proviamo a chiederci: “come andrebbe il mondo se tutti gli esseri umani si comportassero come me?”.