Raoul Bova : «ho scoperto una Torino inedita»
La vera star è lui, Raoul Bova, classe 1971, attore che da due mesi sta girando a Torino la serie tv “Giustizia per tutti” prodotta da Showlab e Rb Produzioni per Mediaset, con la collaborazione di Film Commission Torino Piemonte, che andrà in onda su Canale 5 nel 2020.
La vera star è lui, Raoul Bova, classe 1971, attore che da due mesi sta girando a Torino la serie tv “Giustizia per tutti” prodotta da Showlab e Rb Produzioni per Mediaset, con la collaborazione di Film Commission Torino Piemonte, che andrà in onda su Canale 5 nel 2020.
<Ho scoperto una città che non conoscevo – ha dichiarato l’attore -, è una Torino inedita anche a livello televisivo: sul set sto scoprendo dei posti caratteristici, ristoranti nascosi, le periferie e il centro storico. Ci sono realtà con una ricchezza culturale pazzesche e la cosa bella è che siamo accettati da tutti. L’accoglienza torinese mi riempie il cuore>.
Dodici episodi da 50 minuti ciascuno, con Raoul che interpreta Roberto, un fotoreporter condannato per l’omicidio della moglie. Durante la detenzione il personaggio interpretato da Bova inizia a studiare legge riuscendo a difendersi da solo provando così la sua innocenza. Una volta libero, Roberto inizierà una carriera da avvocato alla ricerca della giustizia e dell’assassino della moglie. La serie è girata a Torino, non solo a San Salvario e nelle altre zone del centro, ma anche a Mirafiori, Aurora, Porta Palazzo, con le riprese che termineranno il prossimo febbraio.
“Grazie alla determinazione di Roberto – ha poi proseguito Raoul – lui riesce a scagionarsi grazie a un piccolo tassello che poi risulta fondamentale per la sua liberazione. Poi diventa un avvocato che promette a se stesso di aiutare tutte quelle persone che non hanno la possibilità e i mezzi per difendersi da professionisti bravi>.
L’attore romano è rimasto colpito da una città che sta iniziando a conoscere solo ora durante le riprese della serie tv: <In via Artom, a Mirafiori, tutto il quartiere ci ha applaudito a fine scena, non è una cosa usuale, sembrava di stare al teatro. Abbiamo anche girato in un bar marocchino a Porta Palazzo senza toccare nulla, ci sono dei posti con una ricchezza culturale pazzesca. E mai nessuno si è lamentato dei disagi che comunque un set cinematografico può causare questo non lo dimenticherò”.